UN OMAGGIO A MATTIA TORRE CON GLI ATTORI E LE ATTRICI DELLA SCUOLA VOLONTE’

Il tirocinio della classe di Recitazione della Volonté, composta da 14 allievi e allieve, si è concluso con un Laboratorio di alta formazione attoriale curato da Massimo De Lorenzo e Carlo De Ruggieri, che hanno proposto agli allievi e alle allieve un percorso di approfondimento di alcuni testi di Mattia Torre, dal titolo “Un pattino in mezzo al mare. Interpretare i temi e lo stile di Mattia Torre“. Il lavoro è stato presentato in un saggio finale, tenutosi mercoledì 26 e giovedì 27 giugno nel Teatro di posa della Scuola. L’attività è stata ideata e organizzata da Paola Sangiovanni, coordinatrice dei tirocini e dei rapporti con l’industria della Scuola Volonté.

Il saggio ha restituito al pubblico lo studio e l’interpretazione dei monologhi In mezzo al mareYes i canMiglioreFigliPerfettapresenti nel libro di Torre “In mezzo al mare. Sette atti comici” (Mondadori, 2019) e “A questo poi ci pensiamo” (Mondadori 2021). Gli allievi e le allieve hanno lavorato anche sui testi Gola (anch’esso presente nel libro “In mezzo al mare”) e Sopra di noi (presente nel libro “A questo poi ci pensiamo”).

I curatori del Laboratorio, gli attori Massimo De Lorenzo e Carlo De Ruggieri, hanno fatto parte del cast della serie televisiva Boris, di cui Torre è stato cosceneggiatore. Quella di quest’anno è la seconda esperienza teatrale che la Scuola Volonté dedica ai testi di Mattia Torre. Anche nello scorso Triennio, gli allievi e le allieve del corso di Recitazione avevano interpretato l’opera 456 in un Laboratorio condotto da Pietro Sermonti e Stefania De Santis.

Nel percorso offerto quest’anno, la Scuola ha ospitato interpreti che hanno collaborato con Mattia Torre e che sono venuti affettuosamente a condividere con gli allievi e le allieve la loro testimonianza: Valerio ApreaCristina Pellegrino e Valerio Mastandrea.

Sia Massimo De Lorenzo che Carlo De Ruggieri sono molto soddisfatti dell’esperienza che si è appena conclusa e hanno lasciato alcune loro considerazioni. “Lavorare con questi ragazzi e ragazze è stato stimolante e di piena condivisione. Insieme ci siamo concentrati sui testi cercando di preservare l’identità stilistica e tematica dell’autore. Gli allievi e le allieve hanno seguito in modo attento e con una certa rapidità le nostre indicazioni e questo ci ha molto rassicurato. Grazie alla loro duttilità siamo riusciti a far emergere l’originalità degli interpreti, mantenendo fede allo stile dell’autore che ha un’identità molto forte. Ogni opera di Mattia è stata scritta per determinati attori, lui non ha mai scritto nulla che non fosse pensato per un attore in particolare. E’ stata una sfida, quindi, distaccarci dalla versione originale e vedere interpretati i testi in un altro modo. Per questo motivo abbiamo lasciato liberi gli interpreti e questo ha portato noi stessi a scoprire delle raffinatezze di cui non immaginavamo l’esistenza. E’ stato come dare una voce nuova ai testi di Mattia, e lo ricordiamo con emozione. Il nostro obiettivo e quello di Francesca, la moglie di Mattia, è quello di creare una nuova generazione di interpreti di Mattia Torre. Lavorando con i ragazzi abbiamo capito con il tempo che la scrittura di Mattia è utile a una pedagogia generale per attori e attrici. E’ una scrittura difficile, in quanto ricca di sfumature, ha una musicalità molto precisa, un rigore necessario e utile alla recitazione, che si nutre di queste sfumature”.