A un’ora di distanza dall’Avana, nella località di San Antonio de Los Baños, un lungo viale di palme conduce alla Escuela Internacional de Cine y Televisión (EICTV), una delle scuole di cinema più prestigiose al mondo, fondata nel 1986, tra gli altri, da Gabriel Garcia Marquez e Fernando Birri, con l’appoggio della Repubblica di Cuba. Gherardo Gossi, coordinatore con Federico Angelucci del corso di Direzione della fotografia della Scuola Volonté, ha recentemente visitato l’EICTV e ci ha raccontato il suo incontro con questa consolidata esperienza educativa.
Quali sono state le prime impressioni quando sei entrato all’EICTV?
Arrivo all’Escuela alle 10 di mattina e vengo accolto calorosamente da María Julia Grillo e Susana Molina, “le directore” della EICTV, e dalla giovane responsabile delle relazioni esterne. Nella sala riunioni della direzione vengo subito colpito dalla gigantografia di Gabo [Garcia Marquez], Fidel Castro e Fernando Birri, dai riconoscimenti internazionali e da una lettera del Che sul cinema. Sotto gli occhi imponenti della storia, ci siamo raccontati da dove nascono le nostre due scuole, ho parlato del ruolo di Ettore Scola per la Volonté, oltre che del sostegno istituzionale e finanziario della Regione Lazio e del Fondo Sociale Europeo. È emersa la forte caratterizzazione internazionalista della EICTV e, per la Scuola Volonté, l’interdisciplinarietà e l’importante legame con il mondo del lavoro. Ci siamo quindi confrontati sull’organizzazione della didattica e sulle modalità di insegnamento. A pranzo con Maria Julia Grillo, ho incontrato Oliver Steppleton, importante Cinematographer inglese nonché docente alla London Film School. Con lui ci siamo confrontati sulla crisi della produzione europea e delle associazioni di categoria. Abbiamo parlato delle differenti impostazioni delle scuole di cinema: EICTV e GMV, scuole pubbliche, danno una preparazione al cinema e all’audiovisivo nel suo complesso, mentre la LFS, privata, privilegia la preparazione alla fiction.
Com’è organizzata l’EICTV? Hai visto molte differenze con la Scuola Volonté?
Mi è saltata agli occhi la loro realtà molto organizzata, con un consistente personale che gestisce un campus residenziale di 80 allievi e allieve, equamente suddivisi in due corsi triennali, con bandi per le selezioni che si svolgono ogni due anni. Al confronto, la struttura della Volonté e il personale impiegato sono più esigui, ma forse più agili. L’intenso programma dell’Escuela prevede lezioni al mattino, al pomeriggio e alla sera. Un coordinatore, coadiuvato da un tutor fisso per ognuno degli otto indirizzi professionali previsti, segue il procedere del corso e le esercitazioni con tutor dedicati. Il primo anno è totalmente interdisciplinare, il secondo e il terzo sono disciplinari con workshop bisettimanali tenuti da professionisti del cinema ed esercitazioni continue.
Hai avuto modo di confrontarti con gli studenti?
York Neudel, coordinatore dell’area di Direzione della fotografia, mi ha illustrato gli spazi dell’Escuela: partendo da una sobria palazzina bianca risalente agli anni settanta del Novecento, ricca di cinema e scritte spray sui muri che trasudano creatività, mi ha fatto visitare le aule tecniche, i magazzini dei materiali e delle attrezzature, il teatro di posa e un set dove si svolgevano le esercitazioni del primo anno. Nel pomeriggio ho incontrato gli allievi e le allieve del secondo anno di fotografia, che provengono da diverse parti del mondo (Centro America, Europa, Africa e Asia). Dopo essermi presentato e aver presentato la Scuola Volonté, ho fatto vedere alcune opere dei nostri studenti e risposto alle curiosità dei ragazzi sui nostri corsi. Hanno apprezzato la nostra forte spinta interdisciplinare e l’inserimento nel mondo del lavoro sin dal primo anno. È stata una giornata molto intensa, ricca di stimoli e riflessioni. Ci siamo ripromessi di lavorare per uno scambio periodico di docenti e di studenti, in modo da condividere le esperienze e arricchire reciprocamente l’offerta formativa.